5.Il giardino di casa. Il desiderio di un figlio
Questa è l’ultima puntata di questa serie di approfondimento su alcune dimensioni della vita familiare. Oggi don Francesco Pesce ricorda che il nostro paese ha un tasso di natalità tra i più bassi dell’Unione Europea. Il drastico calo delle nascite potrebbe intaccare seriamente il futuro della nostra società. Alcuni minimizzano il problema; anzi, il sovrappopolamento sarebbe all’origine o tra le concause della questione ecologica.
L’Istat ha recentemente evidenziato un’inversione di rotta da parte di alcuni paesi comunitari, come la Germania, dove è stata attuata una politica per incentivare le nascite.
Le coppie che escludono volontariamente la procreazione sono tante e per vari motivi. Cosi come sono tante le famiglie in cui si vive il dramma della sterilità o dell’infertilità e dunque dell’impossibilità di avere un figlio.
Per don Francesco occorrerebbe offrire sostegno alle coppie cercando di approcciarle al tentativo di affrontare una gravidanza in maniera ecologica. L’infertilità, infatti, maschile o femminile ha origine in alcuni comportamenti e dunque nello stile di vita, nel consumo di droghe o alcolici, o è favorita dall’inquinamento ambientale. La giusta terapia da attuare deve tenere conto di questi fattori. Accompagnamento alla relazione di coppia e conoscenza dei ritmi naturali della fertilità possono permettere di raggiungere serenamente una gravidanza e di terminarla felicemente con la nascita di un bimbo.
Papa Francesco, in Amoris Laetitia, ha ricordato che comunque la “maternità non è una realtà esclusivamente biologica, ma si esprime in diversi modi” (AL, 178). Il suo concetto di “fecondità allargata” contempla la possibilità, appunto, di accogliere quanti sono orfani, privi di affetti familiari. La pratica dell’adozione è “generosa”, un vero atto d’amore, e rende “feconda” l’esperienza coniugale in modo speciale. (AL, 180).
Don Francesco conclude rammentando che la vita di coppia è un servizio per il mondo e consiste nella promozione della vita in tutte le sue forme. L’amore coniugale deve essere generativo, fecondo, al di là di ogni forma di egoismo. La famiglia deve lasciare la sua “impronta nella società” e nella “casa comune” e le tante forme di fecondità cui è chiamata sono un prolungamento del legame che unisce indissolubilmente uomo e donna. La Chiesa del futuro, famiglia di famiglie, ha le basi in questo modo di vedere il Matrimonio.